Sic parvis magna. Da umili origini verso grandi imprese. È il motto di Nathan Drake, carismatico protagonista della serie Uncharted, creata da Naughty Dog. Anche se, in un certo senso, si può dire che calzi a pennello anche per un’altra fortunata serie nata nella casa del cane cattivo: quella a cui questo stesso sito è dedicato.
Crash Bandicoot arrivò quasi in sordina, sviluppato da una software house che non aveva grandi capolavori alle spalle, ma un grandissimo futuro davanti; e soprattutto fu lanciato su una piattaforma appena esordiente, sbucata quasi dal nulla, che si contendeva il mercato con i due colossi di Sega e Nintendo, e che anche grazie al portentoso successo del peramele arancione sbaragliò la concorrenza e diventò simbolo di un’intera generazione. Non per niente, a pagina 52 del Guinness World Record: Gamer’s Edition, la serie viene indicata come unica ad avere ben tre titoli nella top 10 dei giochi più venduti su Playstation.
Raccontandolo in questi termini, è facile riconoscere ed apprezzare il valore del primo gioco di Crash Bandicoot, in quanto punto d’inizio di un franchise di riuscita strepitosa. Per l’epoca, il lavoro che fece il team guidato da Jason Rubin e Andy Gavin fu qualcosa di straordinario – nel senso letterale, considerando che per ottimizzare lo sviluppo del gioco Gavin riuscì ad hackerare le librerie di Sony in modo da poter attingere ad una maggiore quantità di memoria (spiegazione di un Andy Gavin ancora in formissima)
Il problema
Tuttavia, riprendendolo in mano oggi, il gioco risulta invecchiato non proprio elegantemente in alcuni aspetti che purtroppo ne inficiano il godimento. Il primo Crash, infatti, è senz’altro uno dei titoli più difficili della serie da completare al 100%, a causa di un limite di natura strettamente tecnica.
Sappiamo tutti che per completare il gioco servono le gemme, e che per ottenere le gemme bisogna distruggere tutte le casse all’interno del livello; ma, qualora il giocatore morisse prima della fine del livello, il contatore delle casse precedentemente distrutte verrebbe resettato a 0, rendendo impossibile l’ottenimento della gemma in caso di morte. Perciò, per completare il primo Crash, bisogna distruggere tutte le casse in tutti i livelli senza mai morire – una prova quantomeno ostica, nonché discretamente frustrante per i giocatori meno pazienti, specialmente in certi livelli…
Questo problema è stato riconosciuto non solo dai giocatori, ma dagli stessi sviluppatori; viene infatti corretto dalla stessa Naughty Dog a partire da Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back, che elimina il requisito di completamento perfetto dei livelli, e da Vicarious Visions, che fa lo stesso nel suo remake incluso nella Crash Bandicoot N. Sane Trilogy (anche se il sottoscritto non è un grande fan della direzione artistica, né del gameplay di questa versione…)
La soluzione
Oggi, però, abbiamo finalmente il modo di risolvere questo problema intervenendo alla radice, grazie ad una patch sviluppata da TechieSaru!
Con questa patch, infatti, il contatore delle casse viene registrato ad ogni checkpoint, rendendo possibile il completamento dei livelli anche in caso di morte! L’unico requisito rimarrà quello di distruggere tutte le casse.
Finalmente potremo completare Sunset Vista senza dover ricominciare daccapo ogni volta che moriamo!!!
È finita, disdico lo psichiatra, smetto di prendere le pillole, ho risolto tutti i miei problemi di rabbia. Mamma, sono guarito! Non bestemmierò più, giuro!!
Come applicare la patch
Per prima cosa, abbiamo bisogno di una copia digitale del gioco, quella che in gergo viene detta una ISO (anche se, ad essere precisi, per i giochi PS1 non avremmo una ISO, bensì una coppia di file BIN/CUE). Come ottenerla? Chi cerca trova…
Troverete il link per scaricare la patch nella descrizione di questo video caricato dallo stesso TechieSaru, dove mostra la patch in azione. Dategli una visualizzazione, lasciategli un bel mi piace e scrivetegli un bel “Thank you” nei commenti, se lo merita!
Estraiamo il contenuto dell’archivio che abbiamo appena scaricato. Troveremo tre cartelle, una per ciascuna versione del gioco: Europe, Japan, USA. Ovviamente prenderemo quella che corrisponde alla versione del gioco che abbiamo, le altre si possono pure cestinare. Dentro la cartella avremo la patch, chiamata Quality of life, in formato ppf, e un pratico Readme.
A questo punto, per applicare la patch abbiamo due soluzioni.
Soluzione 1: la più tradizionale
Come ci suggerisce il readme, scarichiamo la utility Ppf-o-matic. Usarla è semplicissimo.
- Scarichiamo
- Estraiamo
- Avviamo l’eseguibile ppf-o-matic
- Nel campo ISO File mettiamo il BIN (non il CUE, il BIN) di Crash Bandicoot
- Alla voce Patch mettiamo la patch che abbiamo appena scaricato
Il gioco è patchato e pronto! Potete giocarlo in questa nuova veste in qualsiasi modo vogliate; se avete una Playstation modificata, potete persino masterizzarlo su CD e giocarci sulla vostra console originale!
Soluzione 2: per chi usa Duckstation
Se utilizzate Duckstation (che è il miglior emulatore PS1 attualmente sulla piazza), avrete a disposizione una funzione che si chiama “Applica patch immagine“. La troverete tra le impostazioni, nel menù “Console”.
Questa funzione vi permetterà di applicare la patch senza dover usare altri programmi, ma semplicemente spostandola nella stessa cartella dove tenete la ISO e dandole lo stesso nome. Per esempio, se la nostra ISO si chiama Crash Bandicoot.iso, rinomineremo la patch Crash Bandicoot.ppf.
In questo modo, avviando il gioco sull’emulatore, la patch verrà caricata direttamente. Comodo!
Questa funzione non è esclusiva di Duckstation. Una funzione simile è presente anche in altri emulatori, come ad esempio epsxe, che però non viene aggiornato dal 2016 (!) e pertanto lo sconsiglierei.
A questo punto non vi rimane che prendere il controller e godervi il glorioso primo titolo di questa meravigliosa serie come non avete mai fatto!!