Nel panorama videoludico, il nome di Toys For Bob porta subito alla mente titoli come Skylanders, Crash Bandicoot 4: It’s About Time e la Spyro Reignited Trilogy. Tuttavia, dietro le quinte di questi successi si cela una storia complessa e tormentata, segnata da progetti cancellati, pressioni aziendali e il progressivo declino di uno studio che si è sempre distinto come sinonimo di creatività e innovazione. Grazie al recente documentario di Liam Robertson per Did You Know Gaming, intitolato “Crash Bandicoot 5: The Cancelled Spyro Crossover & The Fall of Crash Team Rumble”, abbiamo ottenuto uno sguardo approfondito sui recenti anni di Toys For Bob e sui progetti ambiziosi che non hanno mai visto la luce. Tra questi, spicca il misterioso Crash Bandicoot 5, un gioco che avrebbe potuto rivoluzionare il franchise, ma che è stato tristemente cancellato durante le prime fasi di sviluppo.

In questo articolo tratteremo principalmente di Crash Bandicoot 5, ci saranno altre opportunità per parlare di Crash Team Rumble, di Spyro 4 e di Toys For Bob nella sua interezza. Grazie a Liam per il lavoro svolto e per le informazioni dateci.

Estate del 2020: l’inizio del progetto

L’estate del 2020 è stata un periodo cruciale per Toys For Bob. Mentre il team principale era impegnato nella fase finale dello sviluppo di Crash Bandicoot 4 ed un altro piccolo team lavorava su Wumpa League, un gruppo ancora più piccolo di sviluppatori iniziava a gettare le basi per il futuro del franchise. Questo progetto segreto, noto internamente come Crash Bandicoot 5, prometteva di essere una delle avventure più ambiziose di sempre per il marsupiale arancione.

L’idea iniziale di Crash Bandicoot 5 era intrigante e innovativa: una evoluzione di Crash Twinsanity, rappresentata da un viaggio di Crash nell’Accademia del Male, un luogo che avrebbe funto da hub world, permettendo ai giocatori di esplorare le menti dei principali antagonisti della serie. Ogni mondo onirico all’interno del cervello dei villain avrebbe offerto una prospettiva unica sui personaggi, approfondendo la lore del franchise. I concept prevedevano viaggi nei ricordi d’infanzia di ognuno di loro: eventi tra gli studi di N. Gin fino a vedere l’incidente missilistico sul suo volto;

-Esperienze traumatiche nel circo per Cortex, conoscendo la sua famiglia come la madre Mama Cortex, l’adonico fratello maggiore Hugh G. Cortex, il sinistro nipote ID Cortex e la sua fissazione nello sperimentare con gli animali e la sorella dentista Sarah Bell. Crash avrebbe anche visto il momento in cui Cortex avrebbe rapito Coco e Crash non ancora mutati.


   

-Un mondo italo-americano anni ’30 per Pinstripe, con gangster e auto dell’epoca, con l’ufficio di Pinstripe che faceva scoprire al giocatore che il personaggio fosse alla ricerca forsennata dei suoi genitori potoroo, quando ancora non era un mutante.

-Un mondo medievale alla Dungeons & Dragons ambientato in un castello pieno di trappole e trolls in cui, dopo un bosco tetro, si sarebbe arrivati alla tana di Tiny, in pieno stile tesoro di Smaug, in cui il tilacino avrebbe atteso Crash Bandicoot per un combattimento.

Ogni mente rappresentava un’opportunità per esplorare temi più maturi e complessi, dando nuova luce (e forse qualche risposta) a perché tali personaggi si comportassero così, ampliando l’universo di Crash in modi mai visti prima. Erano previsti viaggi nella mente anche per Nitrus Brio, Madame Amberly e Nina Cortex.

L’Ambizione cresce: il crossover con Spyro

Nel corso dello sviluppo, l’idea di Crash Bandicoot 5 si evolse ulteriormente, diventando ancora più ambiziosa. L’obiettivo non era solo un nuovo capitolo di Crash, ma un crossover con un altro amato personaggio dell’universo videoludico: Spyro the dragon. Questo crossover avrebbe avuto inizio con il ritorno di Uka Uka, il malvagio spirito masche, che, dopo essere tornato dalla “morte” nel finale di Crash Bandicoot 4, avrebbe scatenato il caos non solo nell’Accademia del Male, ma anche nel mondo di Spyro.

La trama prevedeva che Uka Uka accedesse a un portale dimensionale situato sotto l’Accademia del Male, che lo avrebbe condotto nel mondo dei draghi. Qui, il malefico spirito avrebbe corrotto i draghi anziani, trasformandoli in creature malvagie attraverso un incantesimo legato a delle piume maledette. Questo avrebbe dato inizio a un’avventura epica in cui Crash, Coco e Spyro avrebbero unito le forze per purificare i draghi e sconfiggere Uka Uka, attraversando i regni devastati degli Artigiani, dei Domatori e dei Tessisogni.

Il gameplay avrebbe offerto la possibilità di utilizzare Crash e Spyro in modo innovativo, con la possibilità di combinare le loro abilità in mosse team-up. L’interazione tra i due personaggi sarebbe stata uno degli aspetti più entusiasmanti del gioco, con Crash che cavalcava Spyro o che veniva sollevato in aria dal drago per compiere salti impossibili. La storia, più oscura rispetto ai capitoli precedenti, avrebbe esplorato la rivalità tra Uka Uka e Aku Aku, rivelando dettagli inediti sulla loro origine e mostrando le due maschere nelle loro forme umane originali. Tramite il viaggio all’interno delle menti, sarebbe stato possibile infatti rivivere il passato di Uka Uka pezzo per pezzo, unendo poi infine i vari tasselli della sua storia verso la fine del gioco. I personaggi principali giocabili sarebbero stati Spyro e Crash, ma anche Coco e Nina erano state prese in considerazione.

Il tramonto di un sogno: la cancellazione di Crash Bandicoot 5

Nonostante l’entusiasmo del team di sviluppo e l’enorme potenziale del progetto, dovuto soprattutto all’idea di ricreare i livelli di Spyro con il gameplay di Crash, Crash Bandicoot 5 non superò mai lo stadio di pre-produzione, se non per una piccola demo giocabile della tana di Tiny.

Dopo appena 3 o 4 mesi di lavoro, a Novembre 2020, il progetto venne interrotto bruscamente. La causa principale fu il deludente risultato commerciale di Crash Bandicoot 4, che, sebbene apprezzato dalla critica, non riuscì a replicare il successo commerciale di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. Activision, l’azienda madre, non esitò a riorganizzare le risorse di Toys For Bob, concentrandole su progetti legati alla serie Call of Duty, ponendo fine a qualsiasi lavoro su nuovi giochi di Crash che non fosse già in stato avanzato di sviluppo.

La cancellazione di Crash Bandicoot 5 rappresenta non solo la fine di un sogno per i fan del franchise, ma anche un duro colpo per lo spirito creativo di Toys For Bob. La mancanza di fiducia e supporto da parte di Activision ha soffocato un progetto che aveva il potenziale di ridefinire due dei franchise più amati del panorama videoludico.

Un Futuro Incerto

La storia di Crash Bandicoot 5 è un triste esempio di come le dinamiche aziendali possano influenzare la direzione creativa di uno studio. Toys For Bob, dapprima punta di diamante di creatività di Activision, si trova ora a navigare in acque incerte, con il peso di progetti cancellati e opportunità mancate. Incerte, ma libere. Visto che da qualche mese è ormai indipendente e fuori dalla pressante richiesta di Activision e Call Of Duty. Il documentario di Liam Robertson ci offre una finestra su ciò che avrebbe potuto essere Crash 5, ma anche un monito sulle difficoltà che gli sviluppatori affrontano nel settore e di come vengono spesso ostracizzati.

Mentre il futuro di Crash e Spyro rimane incerto, una cosa è chiara: il cuore pulsante di Toys For Bob, fatto di passione e innovazione, merita di essere riconosciuto e valorizzato, affinché altri progetti non debbano subire lo stesso destino di Crash Bandicoot 5.