Quando si parla di kart racing, è inevitabile che il pensiero corra a Mario Kart. Tuttavia, nel 1999, un piccolo studio di sviluppo chiamato Naughty Dog decise di sfidare la supremazia di Nintendo con Crash Team Racing (CTR). Quello che poteva sembrare un semplice spin-off della serie di Crash Bandicoot, si rivelò essere uno dei giochi più ambiziosi e tecnicamente impressionanti mai realizzati per la PlayStation. Questa audace mossa non solo consolidò la reputazione di Naughty Dog, ma aprì la strada a successi futuri come Jak & Daxter, Uncharted e The Last of Us.
L’Esperimento che cambiò tutto

Lo sviluppo di CTR avvenne in un momento cruciale per Naughty Dog. Reduce dal successo della trilogia di Crash Bandicoot e in trattative con Sony per un’acquisizione, il team decise di avventurarsi in un nuovo genere. “Eravamo arrivati alla fine delle idee per i platform di Crash”, afferma Jason Rubin, co-fondatore di Naughty Dog. “Crash 3 aveva i viaggi nel tempo. Dove saremmo andati dopo?” La risposta fu semplice: un gioco di kart.
Sony aveva bisogno di una mascotte in grado di competere con Mario e Crash Bandicoot era la scelta perfetta. CTR fu accolto con entusiasmo sia dal team di sviluppo che dai fan. “Molti di noi erano fan di Mario Kart e non vedevano l’ora di lavorare su CTR”, ricorda Andy Gavin, altro co-fondatore di Naughty Dog.
Un lavoro di squadra senza precedenti

Lo sviluppo di CTR fu anche un test per un nuovo modello organizzativo all’interno di Naughty Dog. Il team principale di Crash 3 si dedicò a Jak & Daxter, mentre un gruppo di nuovi assunti lavorava su CTR. Tra questi c’era Evan Wells, che oggi guida Naughty Dog assieme a Neil Druckmann. “Fu un’esperienza unica. Le sessioni di playtesting duravano ore perché il gioco era divertentissimo”, racconta Bob Rafei, lead artist di CTR.
Questo approccio innovativo permise a Naughty Dog di sviluppare più progetti contemporaneamente, anticipando il modello che avrebbe portato alla creazione di titoli come Uncharted e The Last of Us.
Sfide tecniche e innovazioni

Realizzare CTR non fu semplice. La PlayStation non era pensata per gestire ambienti 3D complessi e, soprattutto, il multiplayer a schermo diviso. “Fare un gioco di corse in 3D su PlayStation fu una sfida quasi insormontabile” afferma Rubin. Il team dovette creare un motore da zero, spingendo la console al limite.
Una delle innovazioni più apprezzate di CTR fu il sistema di boost, che premiava i giocatori più abili con accelerazioni extra durante le derapate e i salti. Questo elemento, ispirato all’abilità del platforming di Crash e dei suoi salti, differenziava CTR da Mario Kart, rendendolo più tecnico e gratificante.
Il lascito di Crash Team Racing

CTR non solo riuscì a competere con Mario Kart, ma lasciò un’eredità duratura. Le tecnologie sviluppate per CTR furono riutilizzate per Jak & Daxter, contribuendo alla transizione di Naughty Dog verso giochi open world.
Inoltre, CTR insegnò a Naughty Dog l’importanza di diversificarsi e di rischiare. “Diventò parte del DNA di Naughty Dog creare mondi originali basati sui gusti crescenti del pubblico e sulle nuove tecnologie” afferma Rafei.
Oggi, CTR è ricordato come uno dei migliori kart racer di sempre, e il suo remake, Crash Team Racing Nitro-Fueled, ha riportato in auge l’amore per questo classico. Guardando al passato, è chiaro che CTR non fu solo un gioco di corse, ma una pietra miliare che ha definito il futuro di Naughty Dog e dell’industria videoludica.