Negli ultimi giorni, Activision è finita sotto i riflettori per una pratica di marketing quantomeno discutibile: la pubblicazione di annunci pubblicitari per giochi che non esistono, interamente realizzati con l’intelligenza artificiale. Tra i titoli promossi compaiono Crash Bandicoot Brawl, Guitar Hero Mobile e Call of Duty: Zombie Defender, ma nessuno di questi è effettivamente in sviluppo.
Pubblicità ingannevoli e sondaggi mascherati

Gli annunci sono apparsi su piattaforme social come Facebook e Instagram, mostrando immagini generate dall’IA e descrizioni dettagliate dei giochi. Tuttavia, cliccando sui link associati, gli utenti non vengono reindirizzati a una pagina di download, bensì a un sondaggio in cui Activision raccoglie dati sulle preferenze del pubblico. “Questo non è un gioco reale, ma potrebbe esserlo un giorno,” recita il messaggio presente nella pagina del sondaggio. “Ci piacerebbe se rispondessi a questo breve questionario, che potrebbe aiutare a definire il futuro di questo gioco. La tua opinione conta davvero per noi!”
Le domande spaziano dai motivi che hanno spinto l’utente a cliccare sull’annuncio fino alle aspettative rispetto all’esperienza di gioco proposta. Inoltre, vengono raccolte informazioni sulle abitudini di gioco su dispositivi mobili e sulla predisposizione a provare titoli simili.
Crash Bandicoot Brawl: un gioco che non esiste

Uno dei giochi più pubblicizzati, Crash Bandicoot Brawl, viene descritto come “un frenetico gioco di sopravvivenza a turni in cui oltre 30 concorrenti si sfidano in folli prove di piattaforme, risoluzione di puzzle e percorsi a ostacoli”. La descrizione, però, somiglia molto a quella di Crash Team Rumble, il vero titolo multiplayer uscito nel 2023, il che solleva dubbi sulle reali intenzioni di Activision.
Anche gli asset utilizzati negli annunci di Crash Bandicoot Brawl sono generati dall’IA, e spesso presentano elementi visivamente errati o incoerenti con l’estetica della serie. Nonostante ciò, il gioco viene presentato come un prodotto potenzialmente reale, con tanto di eventi limitati e personalizzazioni per i personaggi.
Un trend preoccupante nell’industria

Questa non è la prima volta che Activision sfrutta l’intelligenza artificiale. Recentemente, l’azienda ha confermato che alcuni asset di Call of Duty: Black Ops 6, come le “Calling Cards”, sono stati creati con IA generativa. Un caso emblematico è quello del “Babbo Natale zombi a sei dita”, un’illustrazione che ha sollevato polemiche tra i fan per la sua scarsa qualità e per la crescente preoccupazione sull’uso dell’IA nell’industria videoludica.
La strategia di Activision, tuttavia, sembra andare oltre il semplice utilizzo di IA per la creazione di asset: ora viene impiegata anche per testare il mercato con giochi che non esistono, sfruttando la curiosità dei giocatori per raccogliere dati preziosi.
L’assenza di trasparenza in questa operazione ha generato una forte reazione negativa. “Sono sicuro che il pubblico ingannato da una pagina di download fittizia fornirà informazioni estremamente utili ad Activision,” ha ironizzato un utente sui social. “Ti aspetteresti che una compagnia da miliardi di dollari possa permettersi di assumere veri artisti”, ha aggiunto un altro.
Il futuro dell’IA nel gaming

L’uso dell’intelligenza artificiale nei videogiochi è un tema sempre più dibattuto. Se da un lato può velocizzare certi processi di sviluppo, dall’altro il rischio di un eccessivo affidamento su questa tecnologia è evidente. La preoccupazione principale è che il ricorso all’IA possa portare a una progressiva perdita di creatività, alla riduzione di opportunità lavorative per artisti e sviluppatori e a una diminuzione della qualità generale dei prodotti.

Activision non ha ancora risposto ufficialmente alle critiche ricevute. Nel frattempo, resta da vedere se questi giochi inesistenti diventeranno mai realtà o se resteranno un semplice esperimento di marketing. Quel che è certo è che il confine tra promozione e inganno si sta facendo sempre più sottile.