Il web è sempre più affollato da sfide videoludiche estreme, e ogni tanto spunta fuori un’impresa talmente assurda da farsi notare per originalità e dedizione. È il caso di Gianchio98, creatore di contenuti noto nella fanbase italiana per i suoi walkthrough dedicati all’universo di Crash Bandicoot, di Spyro e di Dragon Ball, che ha deciso di tentare l’impossibile: completare il primo Crash Bandicoot senza raccogliere nemmeno un frutto Wumpa.

Un’impresa apparentemente semplice – dopotutto, i Wumpa non sono indispensabili per il completamento dei livelli – ma che si rivela una vera e propria sfida tecnica e mentale per chi conosce le insidie del primo capitolo della saga marsupiale.

Una sfida oltre i limiti del platform

Nel suo video intitolato “È possibile finire Crash Bandicoot senza raccogliere Frutti Wumpa?”, Gianchio98 imposta regole molto precise: niente frutti Wumpa, nemmeno per errore. Qualsiasi raccolta accidentale costringe a ripartire dall’ultimo salvataggio disponibile. E qui arriva il primo scoglio: il sistema di salvataggio del gioco originale su PlayStation, che permette il save game solo dopo aver ottenuto una gemma o completato un bonus di Tawna. Considerando che molte gemme sono inaccessibili senza rompere casse (che contengono spesso Wumpa), il margine d’errore si restringe drasticamente.

Meccaniche traditrici e checkpoint rischiosi

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Gianchio98 analizza nel dettaglio tutte le fonti di rischio per chi vuole evitare i frutti: dalle casse rimbalzanti a quelle TNT, dalle raccolte automatiche nei livelli bonus fino ai frutti che si raccolgono dai nemici sconfitti in successione. Persino i checkpoint possono tradire, soprattutto se piazzati sotto casse piene di Wumpa. In alcuni casi, l’unica via d’uscita è studiare percorsi alternativi o evitare sezioni bonus intere.

Particolarmente interessante è la sezione dedicata ai boss, in particolare Nitrus Brio, dove l’attacco simultaneo a più nemici potrebbe inavvertitamente far comparire dei Wumpa in automatico nel conteggio.

Dietro la frustrazione, una lezione di game design

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Dopo molte ore e tentativi, Gianchio98 riesce nell’impresa, definendola “frustrante ma illuminante”. Lontano dall’essere solo un esercizio di stile, la sfida ha permesso al content creator di osservare il level design del gioco da una prospettiva nuova. Una sfida che impone pazienza, conoscenza profonda delle meccaniche e un pizzico di fortuna, ma che porta anche a scoperte curiose, come un bug minore individuato lungo il percorso di Castle Machinery.

Un omaggio estremo a un classico del platform

Con questo video, Gianchio98 non solo intrattiene, ma rende anche omaggio alla complessità nascosta dietro un titolo iconico, dimostrando ancora una volta che Crash Bandicoot non è solo nostalgia: è anche un terreno fertile per sperimentazioni e sfide creative. E in un’epoca in cui la community cerca sempre nuovi modi per vivere i classici in attesa di miracolose novità da parte di Activision e Microsoft, iniziative come questa ricordano quanto spazio ci sia ancora per il gioco… e per chi osa andare controcorrente!

Il mio consiglio è quello di seguire Gianchio98 e sostenere la sua nuova idea di fare video, immergendosi in un modo tutto suo di esplorare l’universo di Crash, con competenza, ironia e una passione contagiosa per le sfide impossibili. Chissà quale sarà la prossima! Qualcuno ha detto Crash 2?