Nel 1999, mentre il mondo videoludico era dominato da mascotte e platform 3D, Naughty Dog decise di cambiare marcia (letteralmente) con il suo quarto gioco dedicato a Crash Bandicoot. Nacque così Crash Team Racing, meglio conosciuto come CTR, un gioco di corse arcade che avrebbe segnato per sempre la memoria di una generazione cresciuta con la PlayStation 1.
Il disco sacro

Per chi ha vissuto gli anni d’oro della PS1, CTR non è solo un gioco: è un’icona. Un titolo capace di offrire ore infinite di divertimento, che ha unito amici e famiglie davanti a un televisore CRT, spesso collegato con un multitap per far giocare fino a quattro persone insieme. In un’epoca senza online, questa era la magia del multiplayer locale.
CTR era molto più che una risposta a Mario Kart. Era un’esperienza a sé: un sistema di guida tecnico ma accessibile, una velocità travolgente, armi esplosive e un avvincente modalità avventura che trasformava le corse in una vera e propria missione.
Nitros Oxide: il destino del pianeta è in gioco

La trama, semplice ma coinvolgente, vede il pianeta Terra minacciato da Nitros Oxide, un alieno vanitoso che si autoproclama il miglior pilota della galassia. Se nessuno riuscirà a batterlo in una gara, trasformerà la Terra in un parcheggio intergalattico. Così, eroi e villain della saga — da Crash a Cortex — si sfidano per decidere chi sarà il campione incaricato di salvare il pianeta.
La modalità avventura è il cuore del gioco. Trofei, chiavi, reliquie, gemme ed i leggendari gettoni CTR da raccogliere rendono l’esperienza profonda e longeva. Ogni obiettivo raggiunto avvicina il giocatore al confronto finale con Oxide, ma anche dopo averlo battuto, il gioco ti sfida ancora: riuscirai a prendere tutte le reliquie di platino?
Gameplay: semplice da imparare, difficile da padroneggiare

CTR si distingue per un sistema di controllo raffinato: i turbo dettati dalle derapate sono la meccanica chiave. Saltare, curvare e attivare il turbo nel momento giusto richiede riflessi, precisione e tanto allenamento. Un sistema che premia la bravura e la costanza, e che ha reso le gare una danza tra tecnica e velocità.
CTR non si limita all’avventura. Offre anche:
- Prova a Tempo: battiti contro i fantasmi di N. Tropy e Oxide.
- Arcade e Versus: corse singole o tornei fino a 4 giocatori (con multitap).
- Modalità Battaglia: arene per sfidarsi con armi in uno stile quasi “arena shooter” su quattro ruote.
E sì, potevi sbloccare personaggi segreti battendo determinati fantasmi o completando i tornei più difficili. Ogni modalità contribuiva a rendere CTR un titolo praticamente infinito.
Il multiplayer: gioia condivisa

In un’epoca in cui il gioco online era ancora lontano, CTR offriva uno dei multiplayer locali più divertenti della sua generazione. Grazie al multitap, quattro giocatori potevano competere insieme, ridendo, urlando e — perché no — incazzarsi per un attacco ben piazzato. Quelle sessioni di gioco restano oggi ricordi incancellabili per molti.
Una vera reliquia… di platino

CTR non è stato solo un “clone di Mario Kart” per la prima PlayStation. È stato un titolo che ha ridefinito il concetto di gioco di corse arcade su console Sony, offrendo contenuti, tecnica e personalità in abbondanza. Un gioco così avanzato da sembrare, per molti versi, fuori dal suo tempo.
Se non l’hai mai provato, ti stai perdendo una perla della storia videoludica. E se lo conosci già, forse è il momento giusto per rispolverarlo o affrontare la sua versione moderna con occhi nuovi. CTR è stato, è e sarà sempre un gioco capace di divertire e sfidare.
Che tu stia giocando sul vecchio tubo catodico o su una console moderna, Crash Team Racing continua a insegnare una lezione importante: non serve la grafica migliore per fare un grande gioco. Serve il cuore.
Grazie, CTR. Per tutto.




